Prefazione

Il secondo volume degli Annales dell’Accademia delle Scienze rinnova la consuetudine di testimoniare, almeno in parte, l’intensa attività culturale che annualmente si svolge nella nostra sede, fornendo anche altri contributi di illustri autori, su invito dell’Editor-in-Chief. Gli articoli pubblicati in questo volume sono stati selezionati in base all’interesse e al successo di pubblico degli incontri in Accademia e alla disponibilità dei relatori. Sottolineo la disponibilità dei relatori, che ringrazio a nome di tutti i soci, disponibilità che al giorno d’oggi, con l’affastellarsi dei mille impegni quotidiani, diventa sempre più difficile da acquisire. Eppure, se ben considerata, la pubblicazione sugli Annales costituisce la migliore garanzia di poter mantenere nel tempo e anche di proiettare nel futuro i frutti del proprio lavoro, sottraendoli all’effimero di un pomeriggio presto dimenticato.

E del risultato raggiunto non posso non ringraziare anche tutto l’Editorial Board degli Annales, che con competenza e pazienza ha seguito la redazione dei lavori.

Come lo scorso anno i contributi sono quanto mai vari, spaziando dalla matematica, alla medicina, alla ingegneria, alla chimica, alla geografia. Questa multidisciplinarietà è il pregio più grande degli Annales, ciò che li distingue dalle riviste di settore nelle quali oggi siamo abituati a pubblicare. È una multidisciplinarietà fortemente voluta, che è alla base della nostra politica culturale, che appunto tende a stimolare l’incontro fecondo dei diversi saperi, per favorire la conoscenza reciproca degli studiosi e dei ricercatori, contrastando ogni istinto di autoreferenzialità e di chiusura mentale.

La lettura degli Annales potrà pertanto essere particolarmente apprezzata dalle persone colte, ma soprattutto dagli intellettuali curiosi, che troveranno negli articoli pubblicati qualcosa di diverso rispetto alle tradizionali riviste scientifiche, qualcosa che va certamente ad arricchire la propria cultura personale. Una lettura molto varia, nella quale si può passare dai brevi concetti di matematica e fisica alla rimeditazione sulla pandemia con i possibili interventi per il futuro, alla memoria dell’opera di Aldrovandi, ai problemi della transizione energetica e delle comunità energetiche, agli esperimenti di Guglielmo Marconi e Augusto Righi, alle prospettive della salute globale, alle meraviglie della ceroplastica anatomica, alla esplorazione delle sorgenti del Nilo e dell’Antartide, fino alle considerazioni sul ruolo delle scienziato oggi: davvero ce n’è per soddisfare tutti i gusti e tutte le curiosità.

Penso che gli Annales, aldilà del loro valore storico e documentale, siano da considerare un vero e proprio “livre de chevet”, da tenere sul comodino e da leggere, articolo per articolo, nel corso di tutto l’anno.

Luigi Bolondi

Presidente dell’Accademia delle Scienze dell’Istituto di Bologna