Prefazione

Il secondo volume degli Annales dell’Accademia delle Scienze, sia per la Classe di Scienze Fisiche che per quella di Scienze Morali, rinnova la consuetudine di testimoniare, almeno in parte, l’intensa attività culturale che annualmente si svolge nella nostra sede, fornendo anche altri contributi di illustri autori, su invito dell’Editor in Chief. Gli articoli pubblicati in questo volume sono stati selezionati in base all’interesse e al successo di pubblico degli incontri in Accademia e alla disponibilità dei relatori. Sottolineo la disponibilità dei relatori, che ringrazio a nome di tutti i soci, disponibilità che al giorno d’oggi, con l’affastellarsi dei mille impegni quotidiani, diventa sempre più difficile da acquisire. Eppure, se ben considerata, la pubblicazione sugli Annales costituisce la migliore garanzia di poter mantenere nel tempo e anche di proiettare nel futuro i frutti del proprio lavoro, sottraendoli all’effimero di un pomeriggio presto dimenticato.

E del risultato raggiunto non posso non ringraziare anche tutto l’Editorial Board degli Annales, che con competenza e pazienza ha seguito la redazione dei lavori.

Come lo scorso anno i contributi di questo volume sono quanto mai vari, spaziando dal diritto, alla filosofia, alla storia, all’economia, alla cultura umanistica in senso generale. Questa multidisciplinarietà è il pregio più grande degli Annales, ciò che li distingue dalle riviste di settore nelle quali oggi siamo abituati a pubblicare. È una multidisciplinarietà fortemente voluta, che è alla base della nostra politica culturale, che appunto tende a stimolare l’incontro fecondo dei diversi saperi, per favorire la conoscenza reciproca degli studiosi e dei ricercatori, contrastando ogni istinto di autoreferenzialità e di chiusura mentale.

La lettura degli Annales potrà pertanto essere particolarmente apprezzata dalle persone colte, ma soprattutto dagli intellettuali curiosi, che troveranno negli articoli pubblicati qualcosa di diverso rispetto alle tradizionali riviste scientifiche, qualcosa che va certamente ad arricchire la propria cultura personale. Una lettura molto varia, nella quale si può passare dal ripudio della guerra alle considerazioni sul tempo e l’anima in Occidente e nel Vicino Oriente, al nomadismo iranico, alla complessità dei sistemi socioeconomici, ai processi di trasmissione della cultura: davvero ce n’è per soddisfare tutti i gusti e tutte le curiosità.

Penso che gli Annales, al di là del loro valore storico e documentale, siano da considerare un vero e proprio livre de chevet, da tenere sul comodino e da leggere, articolo per articolo, nel corso di tutto l’anno.

Sono molto orgoglioso del lavoro svolto dai due Editors in Chief, Pierluigi Contucci e Antonio Panaino, che hanno risposto con entusiasmo e competenza al mio appello per restituire all’Accademia un patrimonio che rischiava di andare dimenticato.

Luigi Bolondi

Presidente dell’Accademia delle Scienze dell’Istituto di Bologna